14 Novembre 2018 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Mia figlia non mi cerca

Buongiorno,
mia figlia a due anni e da quando è nata è sempre stata a stretto contatto con me, io lavoro solo due ore il giorno in cui le passa con la nonna.
Quest’ anno sto ristrutturando casa e ho lasciato mia figlia al mare con i nonni.
La mia assenza sembra non averle dato nessuna noia, dorme tranquilla mangia e gioca con i suoi cuginetti mentre si trova in un campeggio.
La cosa che però mi turba è che mia suocera dice che non mi rammenta mai: addirittura quando provo ha farle la videochiamata non le interessa neanche parlarmi, anzi si distrae subito e mi dice ciao per tornare a fare quello che stava facendo.
Come è possibile che non le interessa di me?

Gentile signora,
ci colpisce la sua domanda finale, come se davvero possa pensare che la sua bimba provi indifferenza. Una bambina che passa molto tempo con lei, poi si ritrova al mare e lei perde ogni valore? Come fa a credere possibile una cosa del genere?
In che momento ha iniziato a sentire che la serenità di sua figlia non sia un suo merito, ma una fonte di preoccupazione?

Ci capita solitamente di osservare l’interazione tra un genitore e suo figlio, ponendo l’attenzione sul bambino, per cui un piccolo che, ad esempio, non riesce a staccarsi dal seno, è un bambino in difficoltà con lo svezzamento. Più raramente ci si chiede se è la mamma, ad esempio, a provare piacere in quel contatto, e di conseguenza, a sperare di prolungarlo il più possibile. I figli crescono in fretta e i genitori provano nostalgia per alcune esperienze che passano velocemente: sono contenti di vederlo andare all’asilo, ma che senso di tristezza non averlo più tutta la mattina in casa.
Insomma, è bello sapere che stanno bene senza di noi, ma è anche triste. E si è orgogliosi di loro, ovvio, ma si dimentica di essere fieri di sé stessi.

Forse a lei la sua bimba manca proprio tanto, soprattutto in un momento in cui la ristrutturazione è gravosa. E sua figlia, semplicemente, sta cercando di aiutarla, la solleva dall’avere ulteriori problemi. Le dimostra che lei ha fatto un buon lavoro finora, le ha insegnato a aspettarla, fiduciosa che tornerà. Non faccia caso alle videochiamate: una bambina di due anni ha un’attenzione limitata e può provare poco interesse in una videochiamata. Si affidi ai nonni, che possano raccontare alla sua bambina quello che succede, mano mano, attraverso collegamenti con le attività quotidiane, immagini, storie. I bambini infatti, iniziano a fare domande, se sanno che c’è spazio per farle, e iniziano a raccontare agli altri le cose che sono state loro dette. E quando tornerà, le racconti quanto le è mancata, con affetto e senza rimorsi, e come è stata costruita la nuova casa, pensando alla sua bambina. Anche questo sarà un cambiamento importante.

In bocca al lupo e complimenti.

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