Salve, sono la mamma di un bimbo di 2 anni e tre mesi.
Vi scrivo per capire se l’atteggiamento che manifesta il mio bambino sia normale o sia un comportamento anomalo che deve essere approfondito.
Il mio bambino sin dai primi mesi è stato molto sensibile, non tutte le persone gli stavano simpatiche e ha sempre manifestato disagio se qualcuno si avvicinava a lui con voce stridula e atteggiamenti molto espansivi. Insomma ha sempre definito chiaramente il suo spazio vitale.
E” un bambino molto vivace con un forte negativismo (nella maggior parte dei casi difficile cambiare il pannolino, molto piagnucolone in casa), tuttavia al parco o alle festicciole in famiglia o tra amici è sempre stato socievole e solare, dopo i primi minuti di adattamento (circa 10 min) in cui piange o non si vuole far prendere in braccio da nessuno, è sempre stato un’attrazione, simpatico e sorridente, un tipo tutto pepe.
Ultimamente però si è attacato moltissimo a me, non so se questo sia da attribuire alla sua iscrizione all’asilo. Ad un periodo d’inserimento durato circa 7 gg è seguita una febbre che mi ha costretto a tenerlo a casa. Ormai guarito abbiamo ripreso ad uscire ma tutte le volte dice di volere restare a casa, tuttavia finchè stiamo in ambienti aperti è tranquillo e gioca serenamente ma non appena siamo invitati in case a lui nuove, fatica ad ambientarsi.
La cosa più eclatante si è verificarta in questi giorni quando, alla festa di compleanno di una sua coetanea, per tutto il tempo mi è stato appiccicato, alternando momenti in cui sembrava volersi divertire a momenti di pianto e di “voglio andare a casa”.
La mia richiesta nasce dal desiderio di capire se questo forte attaccamento a me e questa difficoltà ad ambientarsi sia da attribuire ad un disagio che prova o sia una normale fase della sua crescita? come dovremmo quindi comportarci?? avendo notato la sua difficoltà ad ambientarsi è aumentata con l’iscrizione all’asilo abbiamo attualmente sospeso e ci riproponiamo di riprovare dopo le festività natalizie.
Restando in attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
Cara mamma,
le competenze sociali e relazionali dei bambini variano a seconda delle diverse fasi evolutive che attraversano e in base alle situazioni e agli eventi che vivono. Ci sono inoltre bambini normalmente più estroversi e aperti alle novità ed altri più timidi e più diffidenti.
L’accentuarsi di alcuni comportamenti di suo figlio, avvenuto in questo ultimo periodo, potrebbe essere collegato, come lei stessa ipotizza, al recente inserimento all’asilo nido.
L’inserimento al nido offre ai bambini una buona occasione per socializzare con i coetanei e relazionarsi con adulti che non siano i propri familiari, ma rappresenta anche il primo importante distacco dalla famiglia, un distacco che alcuni bambini vivono abbastanza serenamente (solitamente i più piccoli) ed altri con più difficoltà.
L’esperienza di questo distacco in un primo momento può rendere i bambini più bisognosi delle cure e delle attenzioni genitoriali e …un po’ più capricciosi!
Se voi genitori pensate che la frequenza al nido, oltre ad essere una necessità per esigenze lavorative o simili, possa anche essere una buona opportunità per vostro figlio dovreste riuscire ad affidarlo con fiducia e serenità alle educatrici, trasmettendo così anche a lui le stesse sensazioni positive ed aiutandolo ad accettare la sua nuova condizione. Le percezioni e le emozioni dei genitori infatti influenzano notevolmente quelle dei figli: se una mamma manda il proprio bambino al nido con mille dubbi e sensi di colpa verosimilmente il bambino farà fatica ad adattarsi alla nuova situazione, se invece lo manda serenamente il bambino si inserirà più facilmente.
Comunque, prima o poi, quasi tutti i bambini riescono ad integrarsi bene nel gruppo dei coetanei e a creare un legame positivo con le educatrici di riferimento, cominciando quindi ad adattarsi a situazioni diverse da quelle tipicamente familiari.
