11 Dicembre 2010 L'ESPERTO RISPONDE

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Piange all’asilo

Mio figlio compirà 3 anni a breve.
Da 2 mesi frequenta la materna con scarsissimi risultati.
Sta solo 3 ore al mattino, passate a piangere disperato e a cercarmi.
Non vuole giocare ma stare solo.
Se gli dicono qualcosa sbarra gli occhi impaurito e il cuore gli va a mille.
Sembrava che si stava integrando ma poi improvvisamente gli ha preso così.
Anche a casa non mi molla un attimo… solo se cambio stanza scoppia a piangere dicendo voglio la mamma, mamma stai con me, non lavare i piatti ect.
Non vuole stare neppure col papà, se ci sono anch’io bene, altrimenti è una tragedia. Ma anche se io sto con la porta aperta in un altra stanza e mi sente piange.
Non ci capisco piu niente.
Che sta succedendo?
Eppure quando usciamo non si spaventa degli estranei anzi è molto solare.
All’asilo sta nel suo angolino da solo, poi appena vado a prenderlo bacia tutti dicendo a domani…

Cara mamma, bel soggettino!!
Però non è tutto nero, se ai compagni dice “a domani!” vuol dire che in fondo ci tiene! E’ solo un bimbo un tantino più timido e insicuro degli altri!
Ma a pranzo non si ferma perché le maestre non vogliono ancora?
Forse capire che ci sono anche altri momenti può aiutarlo, com’è il suo rapporto con il cibo?
La paura che tu possa sparire se non ti vede, ci può stare, viene più spesso ai più piccoli, ma non ci sono regole.
Cerca di rassicurarlo, cerca dei racconti che includano la scuola in modo positivo, cerca storie da raccontargli dove le mamme vanno al lavoro e poi tornano con un carico di cose belle da raccontare!! Ovviamente evita storie tipo Hansel e Gretel.
Io sono figlia di due amanti dei boschi e dei funghì, mia madre non era molto brava a raccontare ed aveva molto lavoro da fare, lavorava in casa. Ci intrattenevamo con le Fiabe sonore a nostra disposizione libera con il mangiadischi (pieni anni ’70), ogni volta che cercavano di andare a funghi e ci portavano con loro, con la coperta, i giochi, la merenda… io ero disperata, li chiamavo continuamente, se non li vedevo urlavo, anche se c’era mia sorella (più piccola) ed anche i nonni.
Più giochi mi portavano e più ero certa che per loro fosse un modo per abbandonarmi …
Questo per dirti che le storie servono tantissimo però bisogna cercare nel “mucchio” quelle che ci servono allo scopo!
Ad esempio Pinocchio quando impara ad ubbidire e ad andare a scuola diventa un bimbo vero!
Buona fortuna, Pat

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