18 Settembre 2021 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Piangere con i propri figli. E’ grave?

Buongiorno, mia figlia ha 4 anni, cerca di fare amicizia con le bambine che vivono qui nel nostro caseggiato, ma spesso viene esclusa, probabilmente perché è un pò più timida delle altre, alcune delle quali si dimostrano più prepotenti anche con noi adulti. Il problema è che a volta torna a casa triste perché non vogliono giocare con lei e l’ultima volta che è successo, vedere la tristezza nei suoi occhi mi ha fatto talmente male che l’ho abbracciata e sono scoppiata a piangere. Anch’io ero una bambina timida ed ho provato cosa vuol dire rimanere esclusa così non riesco ad affrontare in modo razionale questo problema. Vorrei chiedervi: è così grave che io abbia pianto insieme alla bambina? e come posso fare per renderla più sicura di sé? cosa devo dirle quando mi dice di essere triste perché le altre non la vogliono?

Cara mamma,

vorremmo cominciare da quello che si vede subito nella sua mail: Cosa c’è di grave nel piangere con sua figlia? Cosa c’è di grave per lei? Sappiamo che  mostrare i propri sentimenti ai più piccoli a volte può  spaventare e persino far sentire in colpa, però sta semplicemente mostrando a sua figlia che si può piangere, che anche gli adulti lo fanno, che mamma a volte può essere in difficoltà ma che insieme é più facile asciugare le lacrime.

Ha ragione, le parole sono importanti per aiutare sua figlia a capire cos’è successo, per aiutarla a sviluppare quella sicurezza in se stessa che le servirà nella vita.

Per trovare le parole giuste per la sua bambina provi ad affidarsi a quell’attenzione e sensibilità che, come notiamo, già la contraddistinguono. Cose semplici tipo ‘sai, la mamma capisce quello che provi quando altre bambine non vogliono giocare con te, hai ragione, é proprio brutto, e lo sa perché anche lei era timida da piccola e non sapeva proprio cosa fare, ma continuava a pensarci, come lo fa ora perché vorrei aiutarti’.

Spontaneamente ha pensato che la sua esperienza da bambina timida e quella di sua figlia siano identiche, Provi ad approfondire se é così oppure no, magari facendo delle domande alla sua bambina, e facendone alcune a se stessa. Le chiediamo un piccolo sforzo: cosa succedeva a lei? Cosa pensava? Cosa la feriva? E poi, facendo un salto di anni, le capita di veder giocare sua figlia con queste bimbe? Se sì, cosa nota da fuori, come persona adulta? Se le vostre esperienze risultano davvero molto simili significa che potrebbe considerare il suo passato un bagaglio unico preziosissimo, in caso contrario, potrebbe stupirsi e alleggerire questa tristezza.

Speriamo di esserle state di aiuto e se avesse ancora voglia di confrontarsi con noi, non esiti a scriverci.

Non auguriamo alla sua bambina tanti giochi fatti con bambini non scelti perché vicini ma perché simpatici, e parole per conoscere tutte le emozioni, brutte e belle perché per tutto questo sappiamo già che c’è lei! Facciamo a lei, quindi, tanti in bocca al lupo, perché la timidezza di quella bimba che é stata merita delle coccole leggere e non pensieri gravi.

Cordialmente.

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