2 Agosto 2010 L'ESPERTO RISPONDE

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Reflusso gastroesofageo

Salve,

il mio bambino a 7 mesi, mangia 4 volte al giorno. A pranzo mangia una minestrina con pastina e verdure frullate e omogeneizzato di carne, per gli altri pasti beve il latte e a merenda la frutta.

Sono molto preoccupata perchè sin dai primi mesi di vita ha sofferto di abbondanti rigurgiti, anche utilizzando un latte a/R inarcando il tronco, da quando mangia cibi solidi la cosa non è migliorata anzi, vomita regolarmente, anche un paio d’ore dopo il pasto una sostanza maleodorante di acido.
Preciso che il bambino cresce regolarmente è molto allegro anche sorridente, solo da alcuni giorni noto che fa un movimento con le mani come se avesse in mano l’accelleratore di un motorino lo fa ripetutamente e mi chiedevo se fosse un tic?

Per quanto riguarda il reflusso non so cosa fare, la mia pediatra adesso è in ferie, ho utilizzato per 10 giorni il peridon su suo consiglio, ma non ho notato nessun miglioramento.

Potrebbe aiutarmi e chiarirmi la situazione.

Grazie sono molto in ansia

Serena

Cara Serena,
Se vuoi approfondire puoi trovare alcune delle risposte già fornite rispetto al reflusso gastro-esofageo: – Bimbo con il rigurgito a sei mesi
Rigurgita da dieci giorni
Sara’ reflusso gastroesofageo???.
Come ben sappiamo i nostri cuccioli sono molto sensibili alle situazioni stressanti e ce lo dimostrano molto spesso accentuando quelle che sono le loro difficoltà o talloni d’Achille.
Ritengo essere di fondamentale importanza l’accoglienza di questi segnali in quanto possono farci riflettere sulla nostra capacità di entrare in sintonia con i nostri pargoli e con i loro momenti di crescita e di richieste mutate.
La digestione lenta si manifesta quando lo stomaco assorbe ed elabora il cibo per un tempo più lungo dei 30-45 minuti. Quando il cibo resta nello stomaco per un tempo più lungo del normale, tende a creare acidità e “torna sù”. Se il bambino ingerisce un alto contenuto di grassi presenti nel pasto o tende a non “impastare” bene gli alimenti con la sua saliva preparando la digestione, il cibo può rimanere nello stomaco più a lungo e quando viene rigurgitato assume quell’odore acido che conosci bene.
Seguire una dieta adatta aiuta a migliorare i sintomi del reflusso nel 50% dei casi.
Ecco qualche consiglio sulla dieta più adatta a chi soffre di reflusso.
Consumare alimenti altamente nutrienti, freschi e vitali evitando il forno a microonde, i cibi confezionati ed omogeneizzati eccessivamente (è meglio schiacciare la patata e la carota con la forchetta che ridurla in purea).
Soprattutto fare pasti più piccoli in quantità, ma più ravvicinati rispetto allo standard, ricordandoci che un solo alimento alla volta è più facile da digerire piuttosto che tanti tutti insieme!
Escludere sale, dadi, spezie (cannella, noce moscata e curry), burro e zucchero.
Preferire latte materno; riso, cous-cous, miglio, amaranto; carni bianche a quelle rosse ma con moderazione; mele grattugiate, banane schiacciate; formaggi freschi di capra piuttosto che quelli vaccini; tisana di melissa officinalis data con il cucchiaino al posto del’acqua semplice al fine di sfruttare qualità antispasmodiche della pianta.
È importante mantenere la posizione verticale dopo la poppata o la pappa, evitando il cambio del pannolino e le compressioni alla pancia come negli ovetti per i tragitti in auto ed è da preferire la posizione inclinata con testa e spalle sollevate posizione sul lato sinistro per la nanna.
Il movimento dell’accelerare un fantastico motorino va interpretato nel suo contesto che, purtroppo, tu non descrivi.
È sorridente e manifesta piacere quando lo compie?
Allora è un gioco nuovo che lo aiuta ad imparare il coordinamento dei movimenti …
E’ un gesto nervoso accompagnato da un’espressione contrita? Probabilmente sente quell’acidità nello stomaco e quelle contrazioni che proprio lo infastidiscono…

Comprendo molto bene le difficoltà oggettive che una famiglia si trova a vivere nel quotidiano quando la creatura “soffre” di reflusso gastro-esofageo, ma è pur vero che se riusciamo a rasserenarci nel volto e a giocare di più con loro facendo boccacce, facce buffe, canticchiando motivetti o filastrocche durante i momenti del pasto, questi possono divenire momenti di rassicurazione e nutrimento emotivo oltre che fisico.
Arianna

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