25 Febbraio 2014 L'ESPERTO RISPONDE

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Trasferimento per un bambino di 8 anni

Buongiorno, da due anni sono separata e il rapporto con il mio ex marito non e’ idilliaco.

Ho un nuovo compagno e vorremmo trasferirci dalle sue parti in una distanza da 1 ora e 30 min da dove stiamo. Il bimbo passa molto tempo con i nonni paterni visto che sono il mio unico punto di riferimento quando sono a lavoro.

Da quando e’ venuta fuori la storia del trasferimento. il mio ex marito e i nonni, in un certo modo mettono dei dubbi al bambino. Secondo me è nell’eta’ giusta per affrontare un trasferimentomentre secondo il mio ex marito dovrei aspettare che il bambino sia in grado di capire il significato diun trasloco per cui cambiare citta’ scuole amicizie.

Vorrei capire come affrontare questa cosa per far accettare al bimbo questo trasferimento e far capire a loro che non e’ un modo per allontanare il bimbo dai parenti paterni.

Mi date qualche consiglio per favore?

Ho anche pensato di trovare una persona al di fuori dei parenti che possa parlare con mio figlio,  ma non so’  a chi potrei rivolgermi, uno psicologo mi sembra eccessivo per la situazione, potete consigliarmi qualcos’ altro??

grazie Clery

Cara Clery,

dalle sue parole emerge la preoccupazione per la reazione e le conseguenze che il trasferimento di cui parla potrebbero comportare innanzitutto per il suo bambino, ma anche per tutte le persone coinvolte.

Le consigliamo, in primo luogo, di provare a relazionarsi direttamente con suo figlio per cercare di capire quali siano i suoi bisogni e quale potrebbe essere la sua principale preoccupazione in merito a questo possibile trasferimento. Così facendo, la comunicazione e la programmazione potrà essere gestita da voi genitori in prima persona; riteniamo, infatti, che sia utile rivolgersi a un esperto qualora questi bisogni non emergano o non siano di facile individuazione.

Dopodichè, è in ogni caso indispensabile che i genitori giungano ad una decisione condivisa in merito a quale sia la scelta migliore per il bene del proprio figlio. Scelte condivise, infatti, costituiscono un punto di forza per la gestione di ogni cambiamento.

In questo senso, se lo riteneste necessario, potrebbe esservi d’aiuto un percorso di Mediazione familiare perchè permette, attraverso il dialogo, di accordarsi e di regolamentare (con la stesura di un progetto di intesa) la vostra vita futura, giungendo a soluzioni che rispondano sia ai vostri bisogni sia a quelli di vostro figlio.

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